Tocca alle Vallette?

Solo ora cominciano a filtrare le notizie di come sia andato questo caldissimo agosto all’interno del carcere delle Vallette, grande assente nel rosario dei penitenziari scossi un po’ in tutta la penisola dalle mobilitazioni dei detenuti. «Quando al Tg5 è passata la notizia che oltre 200 parlamentari europei avrebbero solcato i cancelli delle carceri italiane, qui alle Vallette tutti i blocchi si sono trasformati in uno stadio» – ha scritto un recluso ai redattori della trasmissione di Radio Blackout “Bello come una prigione che brucia”. Se Ionta e Alfano avevano studiato questa passerella di rappresentanti istituzionali come un sedativo d’emergenza contro l’agitazione crescente delle carceri, il suo solo annuncio ha in realtà suscitato l’effetto opposto. Non appena la notizia è circolata è stato indetto uno «sciopero della fame di 3 giorni e battitura delle sbarre a qualsiasi ora con urla euforiche. Tutti hanno urlato la loro rabbia». Sicuramente il 17 agosto lo sciopero era ancora in corso e le sezioni del femminile intendevano proseguire ancora. Per i giorni successivi era in programma uno sciopero della spesa di 3 settimane. Ancora non sappiamo come sia andata a finire visto che le lettere dal carcere sono più lente che mai e che la direzione si guarda bene dal far circolare notizie: è probabile, però, che ci siano ancora delle mobilitazioni in corso, mobilitazioni tutte ancora da indagare e da documentare – con le quali essere complici, soprattutto.

leggi anche:

Da lontano