«Di nuovo guerra» al Cie di Torino

Ore 19,00: è di nuovo guerra al Cie di Torino. Così raccontano i reclusi. E l’hanno cominciata i militari, questa guerra, minacciando di portare un recluso in isolamento e per “spaccargli il culo”. Il recluso minacciato è Adel, uno dei tre che avevano tentato la fuga tempo fa ma furono catturati e pestati dagli Alpini. E i militari che ora lo minacciano sono sempre gli stessi, gli stessi che lo avevano picchiato quella volta, gli stessi che il recluso ha denunciato per lesioni.

Adel viene portato fuori dalla sezione, da solo contro una cinquantina tra poliziotti e militari, e viene minacciato ancora, pesantemente. Quando lui alza la voce, prende la parola un ispettore che gli dice “stai calmo e… vai a calmare i tuoi compagni”, che nel frattempo avevano immediatamente spaccato tutti i vetri e trascinato i materassi in cortile. Sì, è di nuovo guerra stasera al Cie di Torino.

Ancora una volta, un presidio-lampo fuori dalle mura del Centro saluta i reclusi e il loro coraggio con urla, battiture e petardi. Da dentro rispondono gridando: “libertà!”. La calma ritorna solo quando la polizia si ritira. In cortile rimangono ancora per terra i cocci di vetro e i materassi. Nonostante le minacce, a nessun recluso è stato torto un capello.

Ascolta la diretta su Radio Blackout con Adel, il recluso minacciato

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Aggiornamento ore 00.10

Vendetta della polizia. A mezzanotte alcune decine di agenti in tenuta antisommossa fanno irruzione in sezione e prelevano con la forza Adel e altri due reclusi. Li portano verso le celle d’isolamento, che stanno nei sottoerranei degli uffici adiacenti alle gabbie. Immediatamente dopo, gli altri reclusi sentiranno arrivare da lì grida di dolore e invocazioni aiuto. Secondo alcuni, una volta massacrati per bene, i tre saranno portati alle Vallette.

Aggiornamento ore 00,30

La polizia sta ancora girando minacciosa tra le gabbie. Sembra abbiano preso un altro recluso.

Ascoltate la diretta trasmessa da Radio Blackout:

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Aggiornamento ore 00,50

Parte un appello a telefonare ai centralini del Cie per chiedere spiegazioni. Qualcuno telefona allo 0115588778: risponde il centralino della questura, che passa la linea all’ambulatorio del Cie, che passa la linea all’ispettore della polizia all’interno del Centro. A quanto pare, nessuno sa nulla perché sono tutti appena arrivati. Ascoltate:

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Aggiornamento ore 01,10

Una cinquantina di solidali si radunano sotto al Cie. Bloccano la strada. Urla dappertutto, dentro e fuori: «libertà, libertà!» . Da dentro confermano i pestaggi e dicono che i tre (o quattro) potrebbero essere già stati portati alle Vallette.

Ascolta una diretta dal presidio:

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/11/brunelleschi-presidio-6-novembre-2009.mp3]

Aggiornamento ore 01,20

Dei mezzi escono dal Cie, probabilmente diretti verso le Vallette, con dentro gli arrestati.

Aggiornamento ore 01,25

Otto volanti e quattro camionette circondano il presidio dei solidali. Arriva pure la Digos. Situazione tesa ma tranquilla.

Aggiornamento ore 01,35

Il presidio dei solidali si sta sciogliendo, dopo venti minuti abbondanti di urla e battiture continue.

Aggiornamento ore 01.40

Un recluso è nudo dentro alla gabbia e si sta tagliando.

Aggiornamento ore 01.50

La polizia ha fermato 5 compagni e li sta portando in Questura.

Aggiornamento ore 02.20

La situazione dentro si è calmata. Il recluso che si stava tagliando ed è stato disarmato dalla polizia, che ha fatto una perquisizione nella gabbia per trovare altri oggetti taglienti. I cinque compagni sono in stato di fermo nella questura di via Tirreno, e i senza-documenti arrestati sembrano essere tre e non quattro.

Aggiornamento ore 4,30

Rilasciati, e senza alcuna capo d’accusa, i cinque compagni fermati in serata.

Aggiornamento sabato 7 novembre. Pare che durante il presidio di ieri sera di fronte alle mura del Cie di Torino, una telecamera della videosorveglianza esterna sia andata distrutta. Anche se oggi la telecamera è stata prontamente sostituita, questo piccolo danno ci sembra un contributo teorico molto interessante, particolarmente adeguato ed a tema con la situazione dentro il Cie: durante la rivolta di mercoledì notte, infatti, i reclusi hanno distrutto un muro e alcuni di loro, a detta dei giornali, sarebbero stati ripresi da una telecamera interna e denunciati proprio grazie a quei filmati.

Per quanto riguarda la situazione dentro al Cie, non si può certo dire che sia tornata la calma.  Il recluso che si era ferito gravemente per protesta nei giorni scorsi continua a tagliarsi, ora sull’inguine. Gli altri reclusi riferiscono, ovviamente, che è una scena raccapricciante. Raccapricciante per chiunque, ma evidentemente non per crocerossini, poliziotti e militari, che continuano a non volerlo liberare. A certe cose, devono averci fatto il callo, loro.