Quel che mancava

La libertà brucia

Verso le 8 di domenica sera i reclusi dell’area gialla completano il lavoro cominciato nei giorni scorsi dai prigionieri del Cie di Torino, incendiando tutta la sezione. L’intervento della polizia con gli idranti è servito solo a far cessare il fumo, perché le fiamme avevano già bruciato tutto ciò che poteva bruciare. Ora i 35 prigionieri dell’area gialla, alcuni dei quali appena trasferiti lì dalle altre sezioni già bruciate, si trovano sotto la pioggia nel cortile della sezione, perché dentro non è possibile stare.

Aggiornamento ore 22.30. Nell’area gialla rimangono agibili solo due  camere, e per «ripristinare la piena funzionalità» (come ama dire la questura) una ventina di reclusi sono stati sistemati nella sala da pranzo adibita a dormitorio. Pare inoltre che la polizia non sia intervenuta per malmenare i prigionieri. Un veloce presidio di solidarietà si è formato per salutare i reclusi e il calore dimostrato in questi giorni, e da fuori le mura si sentiva fortissimo un unico coro proveniente da tutte le sezioni: “Libertà! Libertà!”