Proteste a Bari e Trapani

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Torna sulla scena il Cie di Bari Palese che, nonostante la famosa sentenza del dicembre scorso, continua a funzionare. Oggi i reclusi hanno finalmente capito perché il cibo che viene passato loro fa tanto schifo: gli operatori di Connecting People non controllano le scadenze tanto che a pranzo son state servite delle ricotte scadute da quattro giorni. Il cibo è stato gettato e ne è nata una protesta vivace, con le porte blindate sbattute rumorosamente, qualche danneggiamento e l’intervento della polizia e dei Marò della San Marco. Il cibo che è stato portato in serata, poi, è stato semplicemente tolto dalle confezioni prima di arrivare nelle sezioni, rendendo impossibile ai reclusi controllarne la freschezza: ovviamente nessuno si fida più, ed è stato di nuovo rifiutato in massa. Le altre lamentele sono le solite che arrivano da Bari e in generale da tutti i Centri italiani: poche docce funzionanti (una per ventotto prigionieri, nella sezione che abbiamo contattato), nessuna possibilità di far pulizie, l’assistenza sanitaria meno che precaria.

Ascolta il racconto di uno di loro ai nostri microfoni:

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Da parte loro, dopo la protesta di lunedì, oggi i reclusi di Trapani Milo hanno di nuovo scavalcato i cancelli. Allora erano rientrati dopo che alcuni funzionari avevan promesso loro che oggi sarebbe arrivato un “camion” pieno di tutti quei generi di prima necessità (dalla carta igienica, ai sacchi per la spazzatura, ai detersivi) che nel Centro mancano da più di una settimana: oggi son ritornati fuori, lanciando in giro anche la spazzatura che si è accumulata in questi giorni, perché il “camion” è arrivato e si è scoperto essere una grandissima presa in giro: dieci confezioni di carta igienica per quaranta persone, un paio di flaconi di shampoo. Ricevuta ancora qualche promessa e qualche rassicurazione, i reclusi han fatto rientrare la protesta, ma sono pronti a riprenderla già da domani.

Ascolta il racconto di uno di loro ai nostri microfoni:

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